American Pitbull Terrier UKC

Origini e storia

Il “pit” in inglese è la “fossa/arena” destinata ai sanguinosi spettacoli del bullbaiting e combattimenti di cani, passatempo popolarissimo nella Gran Bretagna del XVIII e XIX secolo. Il nome “Pit bull terrier” significa infatti “Bull terrier della Fossa”, dove questo cane era l’attore principe assieme al Bull Terrier e bulldog.

La razza deriva dalla ri-selezione operata negli USA di una razza selezionata in Gran Bretagna nel corso dell’800: il Bull and Terrier (progenitore del Bull Terrier).

Il lavoro degli allevatori statunitensi cominciò nel 1845 e si focalizzò sugli esemplari di Bull and Terrier importati massicciamente dall’Irlanda per tramite delle ondate migratorie provenienti dall’isola a causa della famosa “peste delle patate”. L’afflusso dei coloni irlandesi contribuì a diffondere nelle metropoli nordamericane tanto i Bull and Terrier quanto gli spettacoli ad essi collegati: combattimento di cani, rat-baiting, ecc.

Prima di divenire American Pit Bull Terrier, grazie alla selezione dei più appassionati, tra cui ricordiamo la figura storica di John Pritchard Colby la razza era già stata da tempo riconosciuta a livello popolare, e gli erano stati attribuiti di volta in volta nomi come Staffordshire Terrier (da non confondere con l’odierno Staffordshire bull terrier), “bull terrier”, half and half, yankee terrier e più in generale bull dog (nome che identificava quella tipologia e che non specificava la razza che oggi detiene tale nome). Si è sentito parlare anche di Blue Paul Terrier, ma questi costituì il filone scozzese meno importante e di cui si è persa traccia agli inizi del XX secolo. L’American pit bull terrier è un cane particolarmente agile, forte, tenace e combattivo.

La razza American pit bull terrier non è riconosciuta come tale dalla FCI (Federazione Cinologica Internazionale) né dall’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana), mentre è riconosciuta dall’UKC (United Kennel Club) e della ADBA (American Dog Breeders Association), due federazioni che concepiscono il cane in modo differente, mantenendo standard morfo-caratteriali leggermente diversi fra loro.

L’unico Standard di Pitbull che è stata riconosciuta dalla FCI è l’American Staffordshire terrier.

Altri Registri Internazionali come il WDF (World Dog Federation), che operano a livelli internazionali come ombrello ad altre associazioni Nazionali, operano per il benessere e la tutela dello standard puro.

Standard

Per gli APBT hanno due standard,ed una variante selettiva iscritta alla AKC che è l’American Staffordshire terrier (unico standard riconosciuto dalla FCI, ed è per questo che è l’unico standard di American pit bull terrier a poter partecipare a concorsi e gare canini).[senza fonte] Poi ci sono l’UKC e l’ADBA.

L’UKC pensa ad un cane più moderno e che in qualche modo lasci alle spalle i retaggi del passato. Il cane ha una forma più compatta, una taglia leggermente maggiore (anche se esistono soggetti ADBA che possono aver maggiori dimensioni rispetto ad un UKC), testa a mattone quindi leggermente più schiacciata rispetto ad un Pitbull ADBA, e nel corso degli anni la selezione caratteriale UKC ha represso alcuni istinti tipici dell’American pit bull terrier.

Lo Standard UKC

L’UKC (United Kennel Club) nacque nel 1898 grazie Chauncey Zachariah Bennett.

Il Pitbull standard UKC deve avere:

Aspetto Generale: Il Pit Bull deve dare un’impressione globale di forza e compattezza. È un cane ben costruito e muscoloso, compatto e di aspetto fiero e coraggioso. Molto attento a tutto ciò che lo circonda.

Testa:La testa deve essere di lunghezza media, a forma di mattone, con cranio piatto e ampio alle orecchie. Le guance devono essere prominenti e senza rughe.

Muso:Il muso, che con il cranio compone la testa, deve essere ampia e profondo, con mascelle ben pronunciate e molto forti. I denti dell’arcata superiore devono avere una perfetta chiusura a forbice sui denti dell’arcata inferiore.

Orecchie: Le orecchie possono essere tagliate o meno, ma è fondamentale che siano ben alte sulla testa e non devono presentare pieghe.

Occhi: Gli occhi devono essere rotondi, limpidi, ben lontani tra loro e situati nella parte bassa del cranio. È ammessa qualsiasi colorazione.

Naso: Il naso deve presentare narici larghe e ben dilatate. È ammesso di qualsiasi colore. La canna nasale deve essere di media lunghezza.

Collo: Il collo deve essere molto muscoloso, leggermente arcuato e molto pronunciato dalle spalle alla testa.

Spalle: Le spalle devono essere forti e muscolose con le scapole larghe e discendenti.

Dorso: Il dorso deve presentarsi corto e forte, leggermente discendente sul groppone, leggermente arcuato ai lombi, che devono essere appena piegati

Torace: Il torace deve essere profondo, ampio ma non troppo, con costole ampie e evidenti.

Costole: Le costole devono avere un aspetto ben evidente; devono essere serrate e le posteriori devono mostrare una maggiore ampiezza.

Zampe: Le zampe sono grandi, con ossa rotonde; i pastorali sono dritti e verticali, abbastanza forti. I piedi sono di media misura. L’andatura è leggera, esprime potenza e nello stesso tempo agilità. Mai goffo o trascinato nel passo

Coscia: La coscia è lunga, con muscoli ben sviluppati e il garretto dritto e basso.

Coda: La coda è medio-corta rispetto alla taglia; è portata bassa e si assottiglia verso la parte terminale. Non è mai trascinata. La coda mozza non è accettata.

Mantello: Il mantello si presenta compatto, corto, lucido e ruvido al tatto. Il colore non è importante; Qualsiasi mantello è ammesso ad eccezione del merle. Il merle e l’albinismo sono soggetti a squalifica in fase di giudizio.

Taglia: Preferibilmente dai 14 ai 23 kg per le femmine e dai 16 ai 27 kg per i maschi. 43 ai 50,8 cm per le femmine e dai 45,7 ai 53 cm per i maschi. Cani di taglia superiore non sono accettati solo nel caso che siano troppo alti sulle zampe, troppo tozzi o comunque non adeguatamente proporzionati.

Carattere

Il Pit Bull è descritto come un cane tenace ed indomito, estremamente coraggioso, impavido e fedele al suo padrone. Secondo David Alderton, probabilmente contro l’American Pit Bull Terrier è stato promulgato il maggior numero di leggi e normative, più che verso qualunque altra razza canina. In , per esempio, è consentito il possesso solo di esemplari registrati e castrati.

Anche in Italia vi è stata un’ampia disputa tra i detrattori questa razza in quanto pericolosa per l’uomo (con leggi ed ordinanze – Lista delle razze canine pericolose, ordinanza del sottosegretario alla Salute Francesca Martini del 24 marzo 2009) e coloro che invece, attribuiscono la causa di tale pericolosità all’utilizzo prevalente cui l’uomo ha da sempre destinato questi cani.